Semaforo giallo sulla fine del mercato tutelato. L’Europa ci guarda.
L’ARERA (Autorità di Regolamentazione per l’Energia, Reti e l’Ambiente), operando in conformità alle disposizioni del recente decreto energia (181/23), ha deliberato il rinvio della scadenza di chiusura del Mercato Tutelato dell’elettricità per i clienti domestici non vulnerabili dal 1° aprile al 1° luglio 2024.
Inutile dire che il tanto atteso passaggio definitivo alla liberalizzazione del mercato rappresenta un’opportunità più che una “Caporetto” per i consumatori che ancora non hanno scelto un fornitore per le utenze luce e gas. Non tutti sanno, infatti, che il settore energia è, in assoluto, uno degli ambiti più regolamentati dell’economia. Basti pensare che nel solo 2022 sono state emanate 15.763 norme (fra provvedimenti Comunitari, Nazionali, Regionali e Prassi) e che a settembre 2023 erano già a quota 12.571.
Ma approfondiamo le ragioni che hanno determinato questa ulteriore proroga: in primis l’obiettivo di garantire ai clienti il tempo necessario per essere informati, attraverso le campagne promosse dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica; a seguire l’attuazione delle attività preparatorie per l’operatività del Stg (Servizio a tutele graduali) e l’assegnazione del servizio stesso agli operatori energetici attraverso un bando nazionale che si concluderà il 31 marzo 2027.
Nel frattempo, l’Italia sta affrontando questioni economiche cruciali, tra cui il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), i fondi di coesione, la riforma del Patto di Stabilità. Il forte dibattito, che si è acceso sulla proroga della fine del mercato di Tutela, potrebbe sollevare interrogativi sulla coerenza con gli obiettivi di liberalizzazione del mercato elettrico previsti dal PNRR.
Sul fronte Europeo, la Commissione ha chiaramente espresso il suo sostegno all’eliminazione della “maggior tutela” per promuovere la concorrenza nel mercato elettrico, contribuendo alla ripresa economica italiana. In aggiunta, Bruxelles sta attivamente collaborando con le autorità nazionali per garantire l’attuazione precisa delle riforme previste nel PNRR. L’andamento e gli esiti dell’attuazione di questo importante cambiamento sono attentamente seguiti dagli osservatori del settore (come l’Agenzia dell’Unione Europea per la Cooperazione dei Regolatori dell’Energia – ACER e l’Agenzia Internazionale dell’Energia – IEA), i quali condividono l’opinione che investimenti efficaci e benefici tangibili per la popolazione italiana siano obiettivi fondamentali.