Rinnovabili offshore UE: sarà il Mediterraneo la culla dell’energia pulita
Fra le strategie adottate per potenziare il settore delle rinnovabili e aumentarne la capacità produttiva, quella offshore adottata dalla Commissione Europea ha come focus l’eolico e l’ambizioso obiettivo di aumentare di sei volte la produzione in mare entro il 2030 e di 25 volte entro il 2050.
La strategia identifica proprio il Mediterraneo come la risorsa ideale su cui investire per creare stazioni di produzione galleggianti, sfruttando onde e correnti. La Commissione Europea propone di aumentare la produzione offshore in UE dagli attuali 12 GW a 60 GW entro il 2030 e fino a 300 GW entro il 2050. In questo modo la potenza installata di energia generata con onde e correnti crescerebbe da 13MW a 40GW.
Secondo il Vicepresidente della Commissione Timmermans “l’investimento necessario sarà di 800 miliardi in 30 anni, due terzi dei quali solo per l’infrastruttura di rete”. Ma la rivoluzione verde per realizzarsi, oltre a investimenti così ingenti, urgenti e opportuni, non può prescindere dalla “cooperazione tra gli Stati membri e il settore privato” ha sottolineato Timmermans
Il progetto, infatti, prevede la creazione di una piattaforma per favorire la sinergia tra settore pubblico e aziende, con riferimento diretto alle specifiche disposizioni nell’ambito della revisione delle regole sugli aiuti di Stato nel settore dell’energia e della direttiva rinnovabili.