Renovation Wave UE: riqualificazione energetica edifici
Gli edifici sono responsabili di circa il 40% del consumo energetico dell’UE e del 36% delle emissioni di gas serra. Ma solo l’1% viene sottoposto ogni anno a ristrutturazioni efficienti dal punto di vista energetico. A ciò si aggiunge un dato grave: quasi 34 milioni di europei non possono permettersi di mantenere le proprie case riscaldate.
Si stima che il parco immobiliare dell’UE includa 220 milioni di unità immobiliari. Tenendo conto del fatto che i progetti di ristrutturazione hanno determinati tempi di consegna, le proiezioni di Bruxelles prevedono un tasso annuo di rinnovo energetico dell’1% per il 2021-2022, che dovrebbe salire all’1,2% all’anno nel 2023-2025 prima di stabilizzarsi almeno al 2% all’anno nel 2026-2029.
Il tasso di ristrutturazione, che riguarderà solo il cambio degli impianti di riscaldamento, dovrebbe raggiungere circa il 4% nel 2026-2030 sia nel settore residenziale che in quello dei servizi.
L’azione politica e di finanziamento ha, quindi, 3 priorità: ridurre la povertà energetica ristrutturando gli edifici con le peggiori prestazioni energetiche, efficientare gli edifici pubblici amministrativi, le scuole e gli ospedali, decarbonizzare progressivamente i sistemi di raffreddamento e riscaldamento.
Per colmare un possibile divario di investimenti, circa 275 miliardi di euro l’anno, i canali tramite cui perverranno i finanziamenti saranno il Recovery Plan, le garanzie di InvestEU e i fondi della politica di coesione.