Renovation Wave UE: riqualificazione energetica edifici

4 Nov 2020Sostenibilità

“Renovation Wave” è la strategia essenziale proposta dalla Commissione Europea per la ripresa post-Coronavirus, che comprende una serie di misure per promuovere la transizione ad un’economia più verde, in linea con il Green New Deal e il perseguimento dell’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050.
Al centro del progetto troviamo l’edilizia sostenibile e le ristrutturazioni green. L’obiettivo dichiarato è quello di ristrutturare 35 milioni di edifici entro il 2030, creando fino a 160.000 posti di lavoro in più nel settore delle costruzioni.

Gli edifici sono responsabili di circa il 40% del consumo energetico dell’UE e del 36% delle emissioni di gas serra. Ma solo l’1% viene sottoposto ogni anno a ristrutturazioni efficienti dal punto di vista energetico. A ciò si aggiunge un dato grave: quasi 34 milioni di europei non possono permettersi di mantenere le proprie case riscaldate.

Si stima che il parco immobiliare dell’UE includa 220 milioni di unità immobiliari. Tenendo conto del fatto che i progetti di ristrutturazione hanno determinati tempi di consegna, le proiezioni di Bruxelles prevedono un tasso annuo di rinnovo energetico dell’1% per il 2021-2022, che dovrebbe salire all’1,2% all’anno nel 2023-2025 prima di stabilizzarsi almeno al 2% all’anno nel 2026-2029.

Il tasso di ristrutturazione, che riguarderà solo il cambio degli impianti di riscaldamento, dovrebbe raggiungere circa il 4% nel 2026-2030 sia nel settore residenziale che in quello dei servizi.

La strategia per l’efficienza energetica negli edifici adottata oggi da Bruxelles prevede incentivi per inquilini e proprietari, finanziamenti attraverso fondi come NextGenerationEU, assistenza professionale per redigere e mettere in opera progetti di ristrutturazione, supporto alla formazione per i nuovi “lavori verdi” presso le autorità nazionali e locali, espansione del mercato per materiali da costruzione sostenibili e sensibilizzazione dei cittadini per creare aree urbane organizzate a consumi energetici zero.

L’azione politica e di finanziamento ha, quindi, 3 priorità: ridurre la povertà energetica ristrutturando gli edifici con le peggiori prestazioni energetiche, efficientare gli edifici pubblici amministrativi, le scuole e gli ospedali, decarbonizzare progressivamente i sistemi di raffreddamento e riscaldamento.

Per colmare un possibile divario di investimenti, circa 275 miliardi di euro l’anno, i canali tramite cui perverranno i finanziamenti saranno il Recovery Plan, le garanzie di InvestEU e i fondi della politica di coesione.

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