Il cambiamento delle scuole
Dobbiamo ammettere che la scuola cambia e continuerà a cambiare sempre di più grazie alle nuove architetture, alle nuove competenze, ai nuovi approcci pedagogici e a un modo di stare insieme.
Secondo uno studio in Italia ci sono 40000 scuole statali di cui il 12% è stato costruito tra il 1940 e 1960, il 27% tra il 1960 e il 1975 e soltanto il 32% dopo il 1976 con sole 8% di scuole che rispettano tutte le norme antisismiche.
La sfida di oggi “non riguarda soltanto la capacità di utilizzare nuovi strumenti, ma è l’occasione di rinnovare nel profondo la nostra scuola”. Con questa premessa del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi apre la rubrica “Scuola, motore della crescita”. L’obiettivo è “disegnare una nuova scuola in cui i giovani possono cogliere tutti gli strumenti del nostro tempo e rappresentare una nuova generazione attenta all’ambiente e, soprattutto, alla costruzione di una comunità pronta a muovere tutte le energie vitali del Paese e ad andare oltre i confini nazionali e oltre a questa fase pandemica”.
La scuola del futuro come un laboratorio di ricerca, dove gli architetti hanno un ruolo fondamentale perché il loro obiettivo è creare uno spazio, un set, che permetta ai ragazzi di viverlo in una nuova maniera. C’è anche la soluzione di ripensare lo spazio in base agli obiettivi pedagogici.
‘’Un’architettura, per quanto fantastica, richiede che chi la vive ne capisca il senso: serve un lavoro preliminare, non a posteriori’’, commenta Weyland Beate, professore associato di didattica all’Università di Bolzano e studiosa del rapporto tra pedagogia e architettura e design in ambito sociale. In Alto Adige ora è legge, per intervenire modificando la scuola, devi motivare pedagogicamente gli interventi.
Italia e le scuole novecentesche
…ingresso, corridoio, aule…
Secondo l’architetto Samuele Borri, dirigente tecnologo di Istituto nazionale documentazione innovazione ricerca educativa del Miur, è uno schema completamente inadeguato per i bambini di oggi. Samuele Borri insieme agli altri sostenitori della sua idea hanno sottoscritto il Manifesto delle Avanguardie educative insieme a 22 scuole capofila che vogliono ricreare aree tranquille dove i bambini possono isolarsi per raccogliere le idee, per rilassarsi o per studiare da soli.