Idrogeno e PNRR, la vera sfida della transizione energetica parte da qui
Toscana, Marche, Veneto, Basilicata, Emilia-Romagna, Molise, Piemonte e ora anche la Sardegna.
E’ questa la task-force italiana delle regioni che hanno aderito alla manifestazione d’interesse del MITE per la mappatura dei siti industriali dismessi per la creazione di centri di produzione e distribuzione di idrogeno prodotto unicamente da fonti rinnovabili.
Sono 550 i milioni di euro Stanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza destinati a Regioni e Province Autonome che avranno manifestato interesse sulla base di tre parametri: produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili rispetto all’energia elettrica totale consumata, valore aggiunto nella produzione dell’industria manifatturiera, popolazione.
Entro il 30 maggio sarà effettuata la selezione dei progetti che dovranno essere finalizzati entro il 2025.
Nel frattempo, tutte le regioni interessate hanno iniziato la mappatura dei siti di interesse e contestualmente già messo in campo progetti concreti, come la città di Venezia che a marzo inaugurerà la prima stazione a idrogeno. Il Comune, infatti, potrà utilizzare gli 87 Mln stanziati dal Mims per acquistare 123 nuovi autobus di cui 90 a idrogeno e 33 elettrici. “Venezia e il Veneto rappresentano un soggetto ideale per sviluppare un polo dell’idrogeno – ha affermato l’assessore regionale allo Sviluppo economico e all’Energia, Roberto Marcato – a partire da Venezia si potrebbero individuare altri distretti/filiere su tutto il territorio regionale ove realizzare le applicazioni in argomento fino alla creazione di una vera e propria filiera regionale dell’idrogeno”.
Anche il Piemonte ha avviato il censimento dei siti industriali dismessi individuando le aree in un’ottica di partecipazione pubblico/privato oltre che di investimenti che possano essere allettanti per le realtà economiche locali ma anche nazionali. “La possibilità di utilizzare aree dismesse per la produzione di idrogeno – afferma Alberto Cirio, Presidente Regione Piemonte – è una importante occasione di riconversione industriale, ma anche uno dei punti cardine del nostro progetto per rendere il Piemonte una delle capitali internazionali di questo settore”.
La Sardegna aveva già identificato l’idrogeno come vettore strategico del proprio “Piano energetico ambientale (Pears)” individuato come strumento virtuoso per la riconversione ad un’economia a forte impatto green. Nella regione, infatti, “sono presenti diversi siti industriali con territori idonei per lo sviluppo di progetti per la produzione, distribuzione e impiego su scala locale di idrogeno prodotto da fonti di energia rinnovabili, e che rispondono ai requisiti indicati dal Mite – ha affermato Anita Pili, Assessore Regionale Industria – siti che presentano aree dismesse da riconvertire, un’alta densità di impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile e un’adeguata rete infrastrutturale, oltre ad essere già oggetto di alcune iniziative per la produzione e l’utilizzo di idrogeno verde in sostituzione dell’olio combustibile attualmente impiegato, favorite dalla contiguità di potenziali utenze con adeguata domanda. Ambiti che potrebbero favorire la sinergia tra i settori energetici, bilanciando l’uso di energia elettrica e gas e favorendo l’integrazione e lo sfruttamento in loco della produzione derivante dalle energie rinnovabili”.