Crisi energetica: cosa dobbiamo aspettarci
Trovata l’intesa in UE nell’ottica di una maggiore indipendenza dalle forniture russe. Rimandata in autunno la discussione sul price cap.
La decisione arriva dopo che il piano presentato la scorsa settimana in Commissione aveva incontrato forti critiche da parte di diversi membri, come Grecia e Spagna, rendendo quindi necessaria una revisione su due punti fondamentali: sarà il Consiglio UE e non più la Commissione a decidere su eventuali obiettivi vincolanti e l’obiettivo di riduzione del 15% verrà adattato alla situazione particolare di ciascun Paese, tenendo conto del livello di stoccaggio acquisito e dell’opportunità di esportare il gas risparmiato in altri Paesi.
Price cap, ipotesi rimandata in autunno
“La Commissione sta valutando con urgenza le diverse possibilità di introdurre tetti di prezzo per il gas. A tal fine, gli Stati membri (e i partner internazionali, se del caso) saranno consultati e si riferirà in autunno con proposte specifiche, se necessario”. È quanto si evince dalla dichiarazione che la Commissione ha presentato a corredo dell’accordo sul piano per la riduzione della domanda di gas. L’esecutivo europeo dichiara, inoltre, che “porterà avanti il processo di valutazione d’impatto su come resistere alla futura eccessiva volatilità dei prezzi”.
Il Ministro Cingolani: “Entro l’inverno indipendenti dalle forniture russe”
Lo stoccaggio di gas in Italia “ha superato il 70%, stiamo andando verso il 71%, quindi direi che stiamo bene” ha commentato il ministro per la Transizione Ecologica, Roberto Cingolani. “Riteniamo che entro l’inizio dell’inverno – ha poi aggiunto – saremo quasi indipendenti dalle forniture russe ed entro l’anno prossimo la situazione sarà piuttosto sicura, senza nessuna dipendenza russa. Questo significa che possiamo anche liberare un po’ di gas per coloro che sono meno interconnessi”.