Consumi di energia in aumento: +58%
Nature Communications ha pubblicato uno studio compiuto da ricercatori dell’International Institute for Applied Systems Analysis (Austria), Università Ca’ Foscari Venezia e Centro Euro Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (Italia) e Boston University (Usa), secondo cui entro il 2050 la domanda di energia aumenterà sino ad oltre il 58% .
Pur essendo una comodity fondamentale per lo sviluppo economico della società, l’uso dell’energia è fortemente condizionato dai cambiamenti climatici e dagli impatti che questi generano sulla domanda di energia.
Lo studio si basa su un’analisi globale che utilizza le proiezioni di temperatura di ben 21 modelli climatici e le proiezioni economiche e di popolazione di cinque scenari socio-economici. Tali informazioni sono state inserite in un modello statistico per calcolare le variazioni della domanda per tre carburanti e quattro settori economici, allo scopo di determinare come la domanda di energia cambierebbe nel 2050 rispetto al clima di oggi, in scenari con modesto ed elevato cambio climatico.
Rispetto a scenari in cui la domanda di energia è determinata solo da incremento demografico e reddito, i cambiamenti climatici porteranno la domanda globale di energia nel 2050 ad un aumento compreso tra l’11% e il 27% se il riscaldamento sarà modesto, e tra il 25% e il 58% se il riscaldamento sarà elevato. Vaste aree dei tropici, così come l’Europa meridionale, la Cina e gli Stati Uniti, sperimenteranno probabilmente i maggiori aumenti. Lo studio indica inoltre che i più importanti cambiamenti nella domanda riguarderanno l’elettricità per raffreddare gli ambienti nell’industria e nel settore dei servizi.
“In linea generale, le nostre società si adegueranno al cambio delle temperature aumentando il raffreddamento degli ambienti durante le stagioni calde e diminuendo il riscaldamento durante le stagioni fredde – spiega Enrica De Cian, professoressa al Dipartimento di Economia di Ca’ Foscari, ricercatrice presso il Centro Euro Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) e responsabile del progetto ERC ENERGYA – Questi cambiamenti nel condizionamento degli spazi avranno un impatto diretto sui sistemi energetici, dal momento che le imprese e le famiglie richiederanno meno gas naturale, petrolio ed elettricità per via delle minori esigenze di riscaldamento e viceversa più energia elettrica per soddisfare le maggiori esigenze di raffreddamento degli ambienti”.
“La questione se il futuro riscaldamento del pianeta causerà un aumento o una diminuzione della domanda di energia è una problematica cruciale – afferma Ian Sue Wing, professore alla Boston University. Se l’uso di energia aumentasse a livello globale e portasse ad ulteriori emissioni di gas a effetto serra, il maggiore consumo di energia per il condizionamento degli spazi potrebbe rendere ancora più difficile e costoso mitigare il cambio climatico futuro. La quantificazione di questo rischio ha richiesto la valutazione del modo in cui il fabbisogno energetico da parte dei diversi tipi di consumatori, in climi diversi, verrà influenzata dal riscaldamento globale. I nostri risultati potranno quindi essere utilizzati dalla comunità scientifica per calcolare come le dinamiche di assestamento del mercato energetico determinano in ultima analisi i cambiamenti nel consumo di energia e nelle emissioni.”
Fonte: Università Ca’ Foscari Venezia – cafoscariNEWS