Caro bollette energia: 120 mila aziende italiane rischiano di chiudere
Nel 2022 la spesa energetica del terziario si stima ammonterà a circa 33 miliardi di euro, tre volte rispetto al 2021. “Il nuovo governo dovrà dare risposte immediate” ha commentato Carlo Sangalli, Presidente di Confcommercio.
Quanto emerge dalle stime di Confcommercio-Imprese per l’Italia è che, a causa dell’aumento delle bollette e dell’inflazione galoppante (già oltre l’8%), entro giugno 2023 in Italia potrebbero chiudere circa 120 mila imprese del terzo settore, mettendo a rischio più di 370 mila posti di lavoro.
A rischio soprattutto trasporti, alimentari e ristorazione
I settori più esposti sono il commercio al dettaglio, la distribuzione alimentare, alberghi e ristoranti, mentre i comparti industriali dell’acciaio, carta, vetro, ceramica e tessile minacciano già di fermare la produzione a settembre per i costi energetici insostenibili. La crisi colpisce anche i trasporti che, oltre a subire il +%35 del caro carburanti sono ormai nelle condizioni di dover sospendere le movimentazioni fatte con i mezzi a metano. La situazione coinvolgerà in negativo anche le agenzie di viaggio, i liberi professionisti, le attività artistiche e il comparto dell’abbigliamento, in un momento in cui si vedevano i primi spiragli di ripresa dopo la crisi dovuta al COVID.
33 miliardi di spesa energetica per il terziario
Con una stima triplicata rispetto al 2021 (“solo” 11 miliardi) e raddoppiata rispetto al 2019 (15 miliardi) Confcommercio-Imprese delinea uno scenario che desta forte preoccupazione e che, in assenza di interventi specifici e nuove misure di sostegno, rischia – anche alla luce delle ulteriori restrizioni nella fornitura di gas annunciate dalla Russia – di ampliare il numero di imprese che potrebbero cessare l’attività e causare una forte frenata all’economia nella seconda parte di quest’anno.
Sangalli: “Agire subito”
“I costi dell’energia sono, ormai, da vera emergenza. In particolare, le imprese del terziario pagheranno una bolletta pari a 33 miliardi, il triplo rispetto a un anno fa”. Così il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli sui dati relativi all’impatto del caro energia sul terziario diffusi oggi dalla Confederazione. “Il nuovo Governo – afferma Sangalli – dovrà dare risposte immediate accelerando soprattutto su Recovery Fund energetico europeo e tetto al prezzo del gas. E’ vitale, insomma, tagliare drasticamente il costo dell’energia per tutte le imprese, anche quelle non ‘energivore’ e ‘gasivore’. In caso contrario si rischia di vanificare la ripresa economica di questi ultimi mesi”.