La PA del futuro? Una Comunità Energetica Rinnovabile!
Decarbonizzazione, Innovazione, Condivisione, sono le parole chiave che devono consentirci un’inversione di marcia verso la ricerca di un nuovo equilibrio fra uomo e natura.
Il concetto di Comunità Energetica Rinnovabile è espresso nella Direttiva Europea RED II (2018/2001/UE) e recepito dal decreto Milleproproghe 162/2019, convertito in legge 8/2020, ed è una forma giuridica di aggregazione fra Cittadini, Imprese, Pubbliche Amministrazioni che condividono, scambiano e consumano energia prodotta da uno o più impianti fotovoltaici.
Nell’ambito di una comunità energetica, gli utenti che vi partecipano sottoscrivono un accordo per produrre energia elettrica per il proprio fabbisogno energetico attraverso impianti da fonti rinnovabili che non superino i 200kW di potenza, che siano attivi dal 1° marzo 2020 e che siano ubicati su reti elettriche in bassa tenzione che sottendono la stessa cabina di trasformazione in bassa/media tensione. La normativa prevede due tipologie di aggregazioni di utenti:
- L’Autoconsumo Collettivo
utenti che producono e scambiano energia essendo afferenti allo stesso edificio - La Comunità Energetica Rinnovabile
utenti che producono e scambiano energia essendo afferenti alla stessa cabina di trasformazione
Le PA devono affrontare 4 macro fasi per la generazione, lo sviluppo e l’attivazione della CER:
I membri della Comunità Energetica possono usufruire dei medesimi benefici che derivano dall’installazione di un pannello fotovoltaico e dagli incentivi erogati dal GSE che si basano sull’autoconsumo energetico virtuale.
Alla PA spetta sempre il ruolo più importante: indicare modelli di sviluppo sostenibili, attuare progetti che stimolino comportamenti virtuosi. In questa prospettiva la Comunità Energetica Rinnovabile è un primo passo per attuare concretamente il processo di transizione energetica che necessariamente dovrà coinvolgere tutti gli attori della società civile.
L’istituzione di una C.E.R. se affiancata agli interventi di efficientamento energetico degli impianti di illuminazione pubblica, degli edifici, della mobilità, degli spazi destinati alla socialità, trasformerà le nostre città in paradisi sostenibili anche in assenza di contesti naturali.
Bisogna immaginare il Comune come un’area territoriale avanzata in cui i sistemi di generazione e monitoraggio dell’energia e tutti i servizi pubblici ad esso collegati dialoghino fra loro garantendo un sistema di controllo, gestione e distribuzione dei servizi efficiente e senza sprechi. Un sistema integrato di servizi che dialoga costantemente con il contesto urbano, un’idea di Comunità volta a migliorare la qualità ambientale e sociale di territori grandi e piccoli, dei nostri meravigliosi borghi e città proiettati in un futuro sempre più green.