10mila euro alle imprese che usano materiali riciclati
A partire dal 22 dicembre 2021 fino al 21 febbraio 2022 le aziende potranno presentare la richiesta di contributi sulla piattaforma informatica Invitalia PA Digitale. Un aiuto all’economia circolare che guardi direttamente il tessuto industriale nazionale. E che faccia leva sulle buone pratiche offrendo contributi concreti. Il provvedimento definisce i requisiti tecnici e le certificazioni idonee per ottenere gli incentivi lanciati dal DL Crescita del 2019.
Nel dettaglio il testo si muove su due direttive. Da un lato la disciplina delle agevolazioni per l’utilizzo di compost di qualità derivante dal trattamento della frazione organica differenziata dei rifiuti. Dall’altro i sussidi per l’acquisto dei “semilavorati e prodotti finiti derivanti, per almeno il 75% della loro composizione, dal riciclaggio di rifiuti o di rottami”.
Oggi il Ministero della Transizione Ecologica è pronto ad aprire la porta della sua piattaforma digitale. Attraverso una breve nota stampa, il MiTE ha fatto sapere che a partire dal 22 dicembre 2021, le imprese che impiegano prodotti o materiali riciclati possono presentare istanza per le spese sostenute nel 2020. Per i richiedenti è infatti previsto un contributo, sotto forma di credito d’imposta, pari al 25% del costo di acquisto di tali beni. Fino ad un importo massimo di euro 10.000 per ciascun beneficiario e nel limite complessivo di 10 milioni di euro.
Come richiedere gli incentivi per l’economia circolare?
Le domande devono essere presentate esclusivamente in formato elettronico, tramite la piattaforma informatica Invitalia PA Digitale (https://padigitale.invitalia.it) fino alle ore 12 del 21 febbraio 2022. Requisiti chiave: avere un’identità SPID ed essere in possesso di un documento che attesti l’effettiva spesa. L’attestazione può essere rilasciata dal presidente del collegio sindacale, da un revisore legale iscritto nel registro dei revisori legali, da un professionista iscritto nell’albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, nell’albo dei periti commerciali o in quello dei consulenti del lavoro, oppure dal responsabile del centro di assistenza fiscale.
Possono accedere al contributo previsto dal bando, le imprese e i soggetti titolari di reddito di lavoro autonomo che impiegano nell’esercizio della loro attività economica o professionale i semilavorati, i prodotti finiti e compost.