Ecomondo il vero volto della transizione ecologica
Dal 26 al 29 ottobre a Rimini si è tenuta la fiera sul green alla sua venticinquesima edizione. Durante la manifestazione i maggiori esperti nazionali e internazionali del settore si sono riuniti per discutere, condividere idee ed esperienze, anticipare le tendenze, presentare le novità e raccontare le best practice internazionali.
Com’è andata?
Quasi l’85% di presenze rispetto all’ultima edizione pre-covid, più di 1.080 marchi presenti a tutto quartiere per il 90% della superficie, 500 ore di convegni e seminari, con il decennale degli Stati Generali della Green Economy, sono i numeri che confermano il bisogno di velocizzare la transizione ecologica.
Luogo di confronto e soprattutto business per una comunità di imprese, istituzioni, enti e organizzazioni che si sono confrontati sulle tematiche oggi al centro delle agende di tutti i governi, alla vigilia di un appuntamento politico fondamentale come la COP26 di Glasgow. La transizione richiede un approccio strategico e innovativo, con investimenti pubblici e privati di lungo termine per essere in grado di sfruttare le energie rinnovabili in modo efficiente.
Le novità di filiera più interessanti di questa edizione 2021 sono la bioeconomia circolare, risorse idriche, trattamento dei rifiuti e processi di digitalizzazione che portano la green economy nel perimetro di industria 4.0. Una forte crescita delle bioenergie, del fotovoltaico e del settore dell’illuminazione smart nelle città legato all’efficientamento energetico e alla sicurezza, dalle presse meccaniche alle stampanti 3D alimentate da plastiche bio. Cresciuta anche la percentuale di stand che sono stati allestiti con materiali sostenibili con un occhio al design, ottenuti dal riciclo di legno d’arredi o altri materiali d’edilizia, dai pannelli alle piastrelle.
Ma come sta andando la transizione ecologica in Italia?
L’Italia è eccellenza nell’economia circolare, più di Germania e Olanda abitualmente celebrati come i più avanzati quanto a sostenibilità ambientale. Tra il 2011 e il 2019 la produttività d’uso delle risorse (quindi il rapporto tra Pil e consumo di materia, a prezzi costanti) è migliorato del 59%, mentre il miglioramento medio della Ue è stato del 31%, quello della Germania del 38% e quello dell’Olanda del 47%. Anche il riciclo di materia dai rifiuti urbani (non la raccolta differenziata, la raccolta avviata a riciclo di materia) ha visto in Italia un notevole incremento, pur essendo decollato circa un decennio dopo quello dei Paesi leader: con il 51,4%, siamo ormai a un passo dai valori di Paesi leader in questo campo come la Germania, il Belgio o l’Olanda. Infine, nell’ultimo decennio (tra il 2010 e il 2019) il tasso di riciclo di materia in Italia è cresciuto di oltre 20 punti percentuali (dal 31% al 51%), mentre la media Ue è cresciuta del 10%, quella dei Paesi più avanzati come l’Olanda e la Germania è cresciuta rispettivamente dell’8% e del 4%, quella di Paesi meno avanzati dell’Italia, come la Francia e la Spagna, è cresciuta rispettivamente del 10% e del 5,5%
Ecomondo ha la prerogativa di rivolgersi sempre di più a chi parteciperà alla costruzione di città sostenibili. A questo proposito, Ecomondo, come ogni anno, presenta il suo modello di città sostenibile, in uno spazio dedicato nel quale ammirare le novità del settore che cambiano di anno in anno e che puntano al miglioramento della vita dei cittadini. Cittadini che, però, devono fare la loro parte, diventando consapevoli di quanto possono fare per la sostenibilità ambientale.